Ebbene sì, arriva il momento in cui ogni donna entra in menopausa, lo sappiamo tutte, ma poche sanno, e nessuno ci dice, che così come si entra poi se ne esce, e saperlo fa una grandissima differenza.

Di nuovo il Caos tra l’entrata e l’uscita e a memoria di una disorientante e turbolenta adolescenza, la menopausa un tempo veniva chiamata l’Età del Ritorno!

Al principio è tutto un girovagare fra eccessi: meno ovulazioni ma imprevedibili, poco progesterone, esuberanti estrogeni strabordano rendendo la menopausanda gonfia come una luna piena ed esondano con mestrui alluvionanti per il rigogliosissimo rivestimento endometriale innaffiato a dismisura senza il contenimento della terrosità progestinica, ottima occasione per scoprire o elogiare una capiente coppetta mestruale.

Tutto tira, tirano le tette, la pancia, gli abiti: di estrogeni c’è il pienone, altro che secchezza.
Poi il ciclo mestruale inizia a salticchiare, le mestruazioni giocano a nascondino, sorprendono, si fanno desiderare, compaiono e scompaiono, come le ragazzine si gira con gli assorbenti in borsetta e imprevedibilmente allibite si fanno scorte di test di gravidanza.

Protovampate o vere vampate iniziano a rendere pubblica l’entrata nel Cambiamento mentre si vivono lunghe attese mestruali fino ad arrivare ai canonici dodici mesi che dichiarano lo stato menopausale.

E che tenero questo utero che tante volte dopo un intero anno di assenza risegna con qualche scia di sangue la chiusura di questo cerchio, come un punto dopo una firma!

A questo punto i flussi estrogenici si ritirano e si entra in un tempo postmenopausale, un subito dopo fatto di una ricerca del corpo che si inventerà, coi suoi tempi e perciò con relativa calma, un nuovo equilibrio energetico ed ormonale non più cicliclo ma lineare e caratterizzato da una combinazione geniale di ormoni maschili e femminili: androgeni ad effetto estrogenico.

Una vera terapia sostitutiva endogena e tutta personale!
A riprova che si è giunte a questo significativo traguardo le vampate si attenuano e vanno scomparendo riapparendo periodicamente ma meno fiammanti.

Alcune parti del corpo, in modo soggettivo per ogni donna, risentono più o meno marcatamente di questa mancanza di nutrimento acquoso, la vagina può entrare davvero in crisi e non facilmente uscirne.
Il termine climaterio, dal greco “scalino”, diventa appropriatissimo indicando un ostacolo che si può vedere e vivere come opportunità per salire ed evolvere oppure come rischio di inciampare e fermarsi terrorizzate.

La secchezza vaginale è un termine davvero rude però rende perfettamente l’idea della “seccatura” di questo fastidioso attrito, al principio amoroso, che compare nonostante il desiderio, per quanto traballante sia autentico, nonostante il compagno di giochi non sia malaccio e nonostante non ci siano apparentemente altri intoppi o blocchi di qualsivoglia natura, ma è “la” Natura che si lamenta!

Inizialmente può trattarsi di un lieve fastidio subito superato dall’eccitazione ma già questo poco o il suo amplificarsi, può portare la donna e la sua vagina a spaventarsi, demotiva all’accoglienza, ingombra il desiderio e le fa richiudere in se stesse.

Ci si trova ad un bivio cruciale, per la donna e la coppia: il tempo delle domande scomode ma feconde, tracce, orme da seguire per risalire alla cima di nuove consapevolezze utili per attraversare il valico del climaterio.

Vero! E’ colpa della menopausa! Lo dice anche l’Oms che gli unici due disturbi direttamente correlabili al grande cambiamento sono vampate e secchezza, però…però val la pena interrogare questo corpo che si fa più esigente, questa vagina che cigola, geme e manifesta una nuova contrarietà: “Così no, così non più..!”
Fatte con coraggio le debite ricerche interiori per escludere quei fatti della vita che hanno la sfortuna di coincidere con il lungo arco di tempo del passaggio menopausale e che si insidiano sotto le lenzuola (disaccordi, disamori o al contrario eccessiva confluenza di coppia) si può passare alla fase successiva, quella dell’accettazione consapevole del bisogno, crescendo, di un ripensamento della cura di sé per aggiungere alle cremine per il viso altri intriganti trattamenti di bellezza.

Ma ve le immaginate mature informatrici cosmetiche con la chioma argentea che nel loro angolino delle farmacie sponsorizzano rimedi antisiccità per una Gnocca Felice?!